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PRENDI LE DISTANZE DAL TUO STRESS

State vivendo un periodo particolarmente stressante?

Provate a guardare alla vostra situazione in modo distaccato, come se foste su un balcone con lo sguardo rivolto verso il basso. Laggiù, lontano, c’è il vostro corpo e la nuvola di stress che lo circonda e che ammorba l’aria.

Il consiglio di “andare al balcone” nasce nel mondo della negoziazione.

I negoziatori esperti suggeriscono infatti di supervisionare una situazione, collocandosi idealmente in un punto distante e sopraelevato rispetto al tavolo delle trattative, tutte le volte in cui il rischio di un’escalation con la controparte è alto.

Il suggerimento può essere efficacemente applicato in qualunque conflitto.

Mi sento aggredito, oppresso, chiuso in un angolo, senza possibilità di reazione? Allora “vado al balcone”: mi allontano mentalmente da uno scenario ostile, nel tentativo di osservare ciò che avviene in modo più equilibrato.

Da protagonisti si diventa osservatori: ecco cosa succede quando riusciamo a collocarci idealmente sul balcone.

Se siamo circondati dallo stress tendiamo a correggere le conseguenze che derivano dallo stato di tensione. Se riusciamo a prendere le distanze dalla nostra situazione allora troveremo anche la strada per rimuovere le cause dello stress.

I ricercatori Rim e Trope dell’Università di New York, e Hansen dell’Università di Salisburgo, nel 2013 posero il seguente dilemma a un centinaio di soggetti:

Immagina di trovarti in una situazione di forte stress lavorativo/scolastico che è responsabile di un importante calo delle tue energie, e di avere due possibilità per affrontare tale disagio:

1) frequentare un corso di yoga settimanale mirato alla decompressione e al rinnovamento;

2) frequentare un corso di yoga settimanale mirato a energizzare e rinvigorire”.

La prima alternativa focalizza l’attenzione sulla correzione della causa, dunque sullo stress, offrendo una soluzione mirata a ridurre la tensione attraverso lo yoga.

La seconda propone di trattare la conseguenza dello stress, puntando a dare più vigore.

Prima di presentare le due possibili opzioni, tuttavia, a una parte dei partecipanti venne detto: “Immagina che questa sia la situazione che ti troverai a vivere domani”.

Al restante gruppo di soggetti venne prospettata la seguente ipotesi: “Immagina che questa sia la situazione in cui ti ritroverai tra un anno”.

Quest’ultima condizione fu in grado di generare nel secondo gruppo di intervistati una distanza mentale di tipo temporale, che fece aumentare del 25% circa la scelta dell’opzione 1, quella focalizzata sulla gestione delle cause, dunque sullo stress.

Assumiamo dunque una posizione “mentalmente distante”!

Così facendo concentreremo le nostre energie sulle cause, e favoriremo contemporaneamente anche il recupero di un equilibrio, sia mentale che fisico.

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Bibliografia:

Rim, S., Hansen, J., & Trope, Y. (2013). What happens why? Psychological distance and focusing on causes versus consequences of events. Journal of Personality and Social Psychology, 104(3), 457-472.

Glynn, L. M., Christenfeld, N., & Gerin, W. (2002). The role of rumination in recovery from reactivity: cardiovascular consequences of emotional states. Psychosomatic Medicine, 64(5), 714-726.

Gian Luca Rosso