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QUANDO LE PAROLE CONTRADDICONO I GESTI E LE ESPRESSIONI

Perché un discorso ottimo nei contenuti può risultare poco convincente se recitato in modo scialbo?

Nel suo libro Silent messages, lo psicologo statunitense Albert Mehrabian spiega che un messaggio è poco persuasivo quando il significato delle parole trasmesse è in contraddizione con il comportamento del soggetto.

Riporta inoltre un’interessante equazione, il gradimento complessivo di un messaggio trasmesso di persona dipende per il:

  • 7% dal suo contenuto,
  • 38% dalla voce, cioè da quella che viene definita una forma di comunicazione paraverbale (tono, volume, velocità e timbro),
  • 55% dalle espressioni facciali, dai movimenti e dalla postura, cioè dal linguaggio del corpo.

Sebbene quest’equazione sia il frutto di esperimenti effettuati sull’espressione di sentimenti e opinioni, quindi non sia applicabile a tutte le forme di comunicazione, è chiaro che, nella trasmissione di un messaggio di qualunque natura, tutto quello che circonda le parole assume un peso preponderante nel successo comunicativo, e di conseguenza anche sull’immagine dell’oratore.

In uno studio pubblicato sul Journal Communication Research Reports nel 2011 vennero intervistati sessantasei studenti di un’università brasiliana e cento di un’università degli Stati Uniti, al fine di raccogliere informazioni sulle capacità non verbali dei loro professori.

Possedere grandi competenze non verbali – cercare e mantenere un contatto visivo, avere una buona mimica e gestualità, trovare la giusta inflessione di voce – si rivelò in grado di aumentare la percezione dello studente di trovarsi dinnanzi a un insegnate competente e credibile.

Anche nella vita di tutti i giorni sappiamo bene quanto sia importante utilizzare tutte le componenti del linguaggio: nessuno pretende di essere convincente nel dire “sono felice” se lo fa con un tono di voce basso e piatto, il muso lungo e lo sguardo perso nel vuoto.

Essere consapevoli che tono di voce, espressioni facciali e movimenti del corpo contribuiscono per più del 90% nella corretta comunicazione delle nostre opinioni e dei nostri sentimenti non è importante solo per la nostra vita privata.

Ma in fondo lo sappiamo, tanto è vero che molti di noi tentano di imitare il detective Cal Lightman che, nella serie televisiva americana Lie to me, si dilettava nell’individuare le bugie grazie alle sue enormi competenze nell’ambito della comunicazione non verbale.

Da un’indagine condotta in diversi ambienti lavorativi è emerso che il 45% dei dipendenti si sforza di decodificare nei propri supervisori i segnali che appaiono incoerenti e che il 94% si sente frustrato dopo averne individuato uno.

Ma se è vero che ricevere un messaggio che ci appare incoerente e poco chiaro genera in noi disagio o fastidio, dobbiamo essere noi i primi a evitare di inciampare in tale errore, soprattutto nei momenti significativi.

Dovente dunque trasmettere un messaggio importante sul lavoro, o tra amici, in famiglia o in amore?

Attenti a non contraddire le vostre parole con i gesti o le espressioni!

Mettete alla prova le vostre capacità comunicative attraverso questo quiz!

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Bibliografia

Gian Luca Rosso